Il Marchio Identitario
Il territorio pianeggiante dei Comuni di POZZOLEONE e di SCHIAVON, posti in Provincia di Vicenza, sul lato destro del fiume Brenta (cosiddetta Destra Brenta) e corrispondente al tratto mediano che va da Bassano del Grappa sino a Padova (cosiddetto Medio Brenta), sino ai torrenti Laverda e Tesina ad ovest, è caratterizzato dalla preponderanza di terreni agricoli coltivati a prato, conosciuti come “prati stabili del Medio Brenta”, che producono il foraggio per gli allevamenti del bestiame da latte e da carne.
La contiguità con il fiume ed i torrenti ne fa un ambiente ricco di acque che nella parte superiore si infiltrano rapidamente negli strati inferiori del terreno, prevalentemente rappresentati da sedimenti ghiaiosi (giarosa), costituendo una importate riserva di acqua dolce per i pozzi e gli acquedotti veneti, per poi emergere in superfice nella parte inferiore, come testimoniato dalle risorgive.
Caratterizzazione colturale dei “prati stabili del Medio Brenta”.
Dal punto di vista colturale, i prati stabili deI Medio Brenta sono quei terreni che vengono mantenuti a coltivazione foraggera senza essere dissodati (arati) per un periodo di permanenza superiore ai dieci anni nelle aree degli allevamenti, con netta tipicità di specie vegetale, secondo la definizione prevalentemente concorde degli studiosi.
Esistono poi i “prati avvicendati” che durano solo qualche anno e presentano in maggiore misura una varietà di specie, grazie alle semine che vi vengono realizzate.
La coltivazione più diffusa tra le graminacee è il loietto, particolarmente adatto per gli allevamenti delle vacche da latte, tra le leguminose troviamo l’erba medica, mista anche al trifoglio, ricca di proteine, ottimo alimento animale, adattabile ai diversi ambienti. La prevalenza delle graminacee consente una elevata produttività quantitativa, associata alla specificità qualitativa delle leguminose, anche se nel tempo la caratteristica della “perennità” và a incidere sulla minore varietà. In ogni caso, il prato stabile polifita è fonte di biodiversità anche per la presenta di api, bombi, insetti, micro animali.
Nelle stalle l’erba medica viene spesso trasformata in farinato, che conserva comunque la proprietà del foraggio fresco.
La raccolta dell’erba, fresca o affienata, viene fatta con macchine agricole, mentre ci si ricorda ancora che nel secolo scorso venivano fatti interventi a mano (voltare el fien). Nei prati stabili del Medio Brenta gli sfalci possono essere anche quattro/cinque all’anno (a volte da aprile o maggio, il “maggengo, poi ad agosto, l’agostano, o settembre, il terzuolo, e ottobre/novembre).
l territorio pianeggiante è caratterizzato dalla preponderanza di terreni agricoli coltivati a prato , conosciuti come “prati stabili del Medio Brenta”, che producono il foraggio per gli allevamenti del bestiame da latte e da carne, costituendo una importante riserva di biodiversità, sia rispetto al centro del Capoluogo (Vicenza) che rispetto all’urbanesimo della pedemontana vicentina (Bassano del Grappa, Marostica, Thiene). L’agricoltura e l’allevamento , con la lavorazione dei relativi prodotti, dovrebbero pertanto essere l’elemento più caratterizzate dello sviluppo locale , dato che dovrebbe consentire:
a) la sussistenza economica della popolazione locale, in un quadro di gestione sostenibile delle risorse;
b) la valorizzazione delle produzioni tipiche messe a rischio dalla globalizzazione e copiature estere;
c) la conservazione del patrimonio rurale, sia edilizio, che ambientale, specie da parte dei giovani agricoltori
Caratterizzazione ambientale dei “prati stabili del Medio Brenta”
Il territorio del Comune di Pozzoleone è attraversato dal Medio corso del fiume Brenta mentre il Comune di Schiavon confina con le Risorgive del Bosco di Dueville tra i torrenti Laverda e Tesina, e si estende per i due Comuni per una superficie di circa 20 ettari. I Comuni di Schiavon e Pozzoleone rientrano in ambiti di importanza ambientale, designati come:
– Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.), denominato: IT 3220040 Bosco di Dueville e risorgive limitrofe, ad ovest;
– Ambito di sovrapposizione tra Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), denominato: IT 3260018 Grave e zone umide della Brenta, ad est,;
facenti parte del sistema di aree Rete Natura 2000 istituito dal Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, con la Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, ai fini di promuovere la tutela e la conservazione della diversità biologica presente nel territorio degli Stati membri.
Dopo secoli di utilizzo del territorio ai fini della escavazione di ghiaia, nella parte del fiume Brenta e del torrente Astico, e di sabbia, nella parte intermedia ricca di depositi alluvionali, l’attenzione dei residenti si è spostata vero la conservazione dell’ambiente e della natura, contemporaneamente alla sempre maggiore conoscenza del sottosuolo ed alla consapevolezza che il territorio rurale del’ Alta e Media pianura vicentina in quanto complesso di risorse idriche tra le più cospicue del paese (la fascia delle risorgive del comprensorio del Destra Fiume Brenta), riveste un ruolo strategico per l’approvvigionamento idropotabile di una parte della pianura veneta.
Caratterizzazione storico – culturale dei “prati stabili del Medio Brenta”.
Dal punto di vista storico, anticamente la pianura vicentina e alto padovana era coperta da aree boscate, attraversata dalla Via Postumia, strada consolare militare costruita nel Sec. I° A.C. (anno 148 A.C.), praticamente rettilinea nel tratto da Vicenza verso Castelfranco e Villorba, salvo una curva sul Brenta di Camazzole (Carmignano di Brenta, alternate ad appezzamenti coltivati a seguito di successive bonifiche del Medioevo, promosse soprattutto dalle comunità religiose. Nei Sec. VI e VII i Frati Benedettini attuarono una prima sistemazione fondiaria dell’area alluvionale, intervenendo sulla regimentazione delle acque del fiume Brenta, in quel tratto non navigabile, per ricavarne terreni coltivabili. La Repubblica Serenissima regimentò al meglio le derivazioni acquee con la realizzazione di canali e rogge, a beneficio della irrigazione dei compendi allora posseduti dalle famiglie di nobili e patrizi, non solo per l’abbellimento delle ville, ma anche per le iniziative manufatturiere produttive (ancora oggi le rogge locali riportano i nomi delle famiglie veneziane).
Le mappe dei Provveditorati dei Sec. XVI e XVII indicano in dettaglio luoghi e consistenza dei manufatti idraulici minori.
I prati stabili deI Medio Brenta sono stati un argomento di interesse dal punto di vista normativo anche presso gli enti locali preposti al governo del territorio.
L’Amministrazione Provinciale di Vicenza, con un ordine del giorno del 14 luglio 1998prot. 47940 e Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 83 del 23 luglio 1998, ha pubblicamente chiesto la applicazione del Regolamento CEE n. 2078/92al territorio dell’alta e media pianura vicentina in quanto complesso di risorse idriche tra le più cospicue del paese (la fascia delle risorgive del Brenta), che rivestono un ruolo strategico per l’approvvigionamento idrico: “ .. chiede alla Giunta Regionale del Veneto l’attivazione di azioni specifiche per la conservazione dei prati stabili dell’Alta e Media pianura nell’ambito della Misura D del Programma Regionale di applicazione del Regolamento CEE n. 2078/92 o di strumenti di intervento analoghi in via di definizione nell’ambito della riforma della politica agricola comunitaria.”
Il Comune di Pozzoleone, con una deliberazione dell’allora Consiglio comunale, presieduto dal Sindaco Roberto Battaglini, fece propria la proposta.
Nel settembre del 2001 una proposta di legge della Commissione regionale agricoltura della Regione Veneto, primo firmatario cons. Vittoriano Mazzon (Forza Italia) chiede di parificare i prati stabili ai campi seminativi ai fini della contribuzione europea: “ .. in questo modo si difendono i prati e la qualità dell’acqua potabile in modo che le coltivazioni possano seguire una programmazione”.
Più di recente, la Giunta comunale del Comune di Pozzoleone, presieduta dal Sindaco Edoardo Tomasetto, con la deliberazione n. 62 del 7 luglio 2019, ha avviato il percorso per la individuazione di un distretto agroalimentare di Qualità e/o Distretto Rurale, volto ad un marketing territoriale, di cui al Decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228 e Legge Regionale 12 dicembre 2003 n. 40.
Nel contesto dei successivi studi economici, svolti soprattutto dalle Camere di Commercio, ed in particolare dall’Istituto Tagliacarne di Roma, negli anni passati si è pervenuti ad una mappatura delle realtà esistenti, da cui è emersa l’esistenza del distretto agroalimentare dell’area dei prati stabili del Brenta, compresa nei comuni della provincia di Vicenza e Padova, e quindi di Pozzoleone, Schiavon, Carmignano di Brenta San Pietro in Gù, Gazzo Padovano, ecc.
La Provincia di Padova, la Camera di Commercio di Padova, Coldiretti Padova hanno sviluppato l’indagine, limitatamente ai comuni della Provincia di Padova compresi tra Carmignano di Brenta e Piazzola Sul Brenta, allo scopo di fornire documentazione idonea a supportare le successive azioni promozionali.
Il progetto viene ora riproposto per la Provincia di Vicenza dal COMUNE DI POZZOLEONE, con la adesione del contiguo COMUNE DI SCHIAVON, ma grazie alla collaborazione con le Associazioni dei produttori agricoli, degli artigiani e dei commercianti, avrà comunque una vasta risonanza e un riflesso sulla pianificazione anche di altri comuni confinanti posti sotto la linea pedemontana vicentina, per consentire:
a) la sussistenza economica della popolazione locale, in un quadro di gestione sostenibile delle risorse;
b) la valorizzazione delle produzioni tipiche messe a rischio dalla globalizzazione e copiature estere;
c) la conservazione del patrimonio rurale, sia edilizio, che ambientale, specie da parte dei giovani agricoltori.
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