Torri di Quartesolo
Il fiume Tesina e le torri di Quartexolus a guardia del ponte
Torri di Quartesolo ha antiche origini romane, in quanto Quartixolum si trovava a “quartum milium solum” (quattro miglia romane), ovvero a circa 6 chilometri da Vicenza, sull’importante via di comunicazione denominata “Via Gallica”. Le Torri, da cui il nome, furono invece edificate nel XII° dai Vicentini, a protezione della città nei continui conflitti con la città di Padova: erano indicate anche come le torri di Quartixolus de subtus, per distinguerle dal Quartixolus de supra, che è l’odierna Settecà. Le fortificazioni furono costruite nel punto in cui il fiume Tesina, dopo che vi è confluito il torrente Astico egli scoli Tribolo e Tergola, tagliando la strada per Padova “perde – come scriveva Filippo Pigafetta – la nominanza nel Bacchiglione”.
Il fiume Tesina ha origine dalle risorgive di Cibalde (a nord di Sandrigo), e scorre interamente in territorio vicentino; lambisce l’abitato di Sandrigo ad est, e subito dopo, da sinistra, accoglie le acque del torrente Laverda; più avanti, a Poianella (Bressanvido), riceve il torrente Astico. Procede quindi verso sud, per Bolzano Vicentino, Quinto Vicentino e Torri di Quartesolo, per confluire infine nel Bacchiglione a San Pietro Intrigogna (Vicenza).
Dunque, la storia del Comune di Torri di Quartesolo è profondamente legata al fiume Tesina, e, ancor di più, al suo superamento con lo storico ponte al chilometro della Statale Padana Superiore verso Padova (SS. 11).
Originariamente, qui si trovavano una o più torri che lo storico padovano A. Mussatto (1261-1329) chiama “Bitifredo”, di cui ha diretta conoscenza di questa fortificazione vicina al fiume, e che descrive “sopra il ponte, i padovani trovarono impedimento, ma poi presero una torre nella quale uccisero tutte le guardie dello Scaligero (ndr. Cangrande della Scala). Lo scontro in questione avvenne nell’aprile 1313, ed è probabile che in quella occasione i padovani abbiano distrutto la torre del ponte.
Nella cronaca Di Giambattista Pagliarino (1415-1506), infatti si legge che : “ nel 1315 li Signori della Scala restaurarono la torre del Quartisolo, la quale, molto tempo avanti era stata spianata da Padovani et fu restaurata acciocchè i padovani non infestassero con le armi et il fuoco li sobborghi della città”. Nel 1387 le torri vennero nuovamente distrutte, quando Antonio della Scala, sull’orlo della disfatta militare, temendo di non poterle difendere, le fece demolire.
Il ponte di Andrea Palladio.
Nel Cinquecento il nuovo ponte sul fiume Tesina venne ricostruito su progetto di Andrea Palladio (1508-1580), e li vicino vennero anche costruite le ville Da Porto. E’ molto probabile che il progetto risalga al 1569, e sia stato messo in esecuzione undici anni più tardi, nel 1580, anno della morte del progettista, quando il cantiere risulta attivo sotto la supervisione di Domenico Groppino, abituale collaboratore di Andrea Palladio.
Il ponte in pietra è ispirato a quello romano di Tiberio, che sorge a Rimini, particolarmente apprezzato da Palladio, nei suoi studi sull’architettura antica (i Rilievi (1554), i Quattro libri sull’architettura (1570), da cui derivano gli eleganti tabernacoli addossati ai pilastri.
Seppure successivamente modificato anche pesantemente, questo sul Tesina di Torri di Quartesolo resta l’unico ponte in muratura progettato da Palladio ancora esistente.
Nel 2010 venne restaurato.
Oggì, è spesso fonte di qualche preoccupazione quando, dopo abbondanti piogge, non riuscendo la piena a scaricarsi a valle delle arcate, si creano gli allagamenti della strada e delle vie circostanti. (da Wikipedia)
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